Chiave bloccata nella serratura: soluzioni fai da te

Chiave bloccata nella serratura: soluzioni fai da te

CHIAVE BLOCCATA NELLA SERRATURA?

A tutti sarà capitato almeno una volta nella vita di avere problemi con le chiavi: cosa si fa quando questa rimane bloccata nella serratura?

Un bel problema, in quanto la chiave potrebbe restare bloccata in una porta importante e questo potrebbe comportare un enorme disagio, e probabilmente se sei capitato su questo articolo lo stai vivendo proprio in questo momento.

Ovviamente la soluzione più ovvia prevede la chiamata di professionista specializzato, come ad esempio questo di pronto intervento fabbro a Torino. Ma in alcune situazioni puoi risolvere anche con metodi fai da te.

Per te e per tutti quelli che stanno vivendo questo problema, abbiamo deciso di creare questa mini guida in cui andremo a scoprire alcune soluzioni fai da te che potrebbero essere la risoluzione a questo terribile inconveniente.

Se sei interessato a scoprire tutto quello che c’è da sapere sulle soluzioni delle chiavi bloccate nelle serrature continua a leggere questo articolo!

Soluzioni fai da te: estrarre la chiave bloccata nella serratura

La prima soluzione che ti proponiamo è quella di applicare del lubrificante alla serratura. Questo consentirà alla chiave di muoversi in maniera molto più agevole, e di conseguenza poter estrarre la chiave dalla serratura.

Se questo primo metodo non funziona si può provare a manovrare la chiave con pollice e indice con dei movimenti che siano in grado di consentire l’estrazione della chiave, facendo molta attenzione ad evitare il più possibile di danneggiare la serratura. Bisogna assolutamente fermarsi se si iniziano a sentire dei rumori strani che indicano che la serratura ne sta risentendo in maniera negativa.

Cosa fare quando le soluzioni fai da te non funzionano

Se nessuna delle soluzioni sopra elencate non funzionassero, è il caso di rivolgersi ad un professionista che sappia come agire, al fine di evitare di causare dei danni sia alla porta in cui la serratura è inserita che a se stessi.

Rivolgersi ad un fabbro in questo caso è la soluzione migliore che chiunque possa adottare per potersi tutelare. Potrai trovare anche dei fabbri che offrono assistenza h24 per poter risolvere tale problematica in pochissimo tempo.

Perché le tapparelle elettriche sono meglio di quelle manuali?

Perché le tapparelle elettriche sono meglio di quelle manuali?

In questo nuovo post parleremo di motorizzazione ed in particolare, di quali sono i motivi per cui preferire le tapparelle elettriche a quelle tradizionali.

Di questi tempi, dove la tecnologia e la modernità regnano incontrastate apportando notevoli progressi in ogni settore della nostra vita, una delle scelte che può contribuire all’appagamento delle nostre esigenze, è rappresentata dall’adozione delle tapparelle motorizzate.

Grazie a questo sistema che si avvale di un movimento reso meccanico, le tapparelle elettriche risultano essere un’opzione particolarmente valida, in quanto permettono di essere alzate e abbassate senza alcuna necessità di movimentazione.

La tecnologia, che come abbiamo accennato prima fa sempre passi in avanti, ha portato una serie di vantaggi legati a questo tipo di installazione; andiamoli ad elencare e ad approfondire nei passaggi successivi.

Meno fatica fisica

Uno dei più importanti benefici del disporre di tapparelle elettriche, consiste nel non doversi alzare appositamente per alzare o abbassare queste strutture, che tradotto in parole povere significa meno fatica fisica.

Svolgere questo compito, non vuol dire essenzialmente essere pigri. Sono molte le persone che sono impossibilitate nello svolgimento di questa azione, magari perché affette da problematiche salutari, come nel caso del mal di schiena, oppure perché portatrici di handicap di varia natura. Andando ad automatizzare il sistema della tapparella, sarà sufficiente premere un pulsante che si occuperà di abbassare e di alzare la tapparella al nostro posto.

Meno perdita di tempo

Ogni giorno si perde tempo per aprire, chiudere, sollevare o abbassare le tapparelle, e questo tempo potrebbe essere impiegato per svolgere altre attività, anche più piacevoli.

Se calcoliamo il tempo che ogni giorno dedichiamo a questa noiosa attività, possiamo scoprire la quantità di tempo prezioso che andiamo a sottrarre alla nostra vita.

Design estetico più bello

Diciamoci la verità: anche l’occhio vuole la sua parte! Questo tipo di tapparelle, offre un design migliore rispetto a quelle classiche. Esse infatti non necessitano di quella bruttissima corda a vista che risulta essere poco estetica.

Durante il processo d’ installazione inoltre, si potrà fare richiesta agli installatori per far sì che il cassonetto che avvolge le tapparelle venga posizionato fuori casa, in modo da non intaccare lo stile di arredamento da noi realizzato.

Meno rumori

Le tapparelle elettriche risultano essere molto più silenziose di quelle normali. Il movimento infatti, viene contrastato dal bordo del motore che va a conferire più silenziosità all’ingranaggio e quindi non si avrà più il problema dello sbattimento della tapparella quando raggiunge il punto più alto o più basso della finestra.

Ciò andrà a permettere un minor inquinamento acustico, che farà aumentare la qualità della vita nostra, della nostra famiglia e anche di vicini, che sicuramente, avranno un motivo in meno per lamentarsi.

Conclusioni

Scegliere di passare alle tapparelle motorizzate, è una decisione che può incidere in modo significativo sulle nostre abitudini quotidiane, anche se apparentemente si tratta di motivi futili.

Ricorrendo a questa tipologia di tapparelle infatti, non solo si eviterà ogni sforzo fisico ma si potranno avere dei risvolti importanti sulle abitudini quotidiane.

Grazie a questa invenzione saremo liberi di far entrare il sole in casa nostra in base ai nostri desideri, e con altrettanta facilità potremo salutarlo per accogliere la luna.

Quanti tipi di tapparelle esistono?

Quanti tipi di tapparelle esistono?

Scopriamo i diversi tipi di tapparelle: le caratteristiche, i vantaggi e tanto altro ancora.

Da sempre, per poter oscurare la nostra abitazione dal sole troppo cocente, si ricorre a diverse tipologie di strutture che vanno ad agire in questo senso. Tra le più comuni troviamo le persiane e le tapparelle avvolgibili, che possono essere automatiche o manuali e che variano solamente per quanto riguarda la modalità di funzionamento. Ciò vuol dire che il metodo con cui svolgono la loro funzione è lo stesso, in quanto si avvolgono e si srotolano in seguito alla partecipazione di vari ingranaggi, che confluiscono in un albero di avvolgimento contenuto e vanno ad inserirsi in un contenitore che può essere collocato all’interno o all’esterno dell’abitazione.

Grazie a questa piccola guida potremmo conoscere le caratteristiche che ci aiuteranno nella scelta di un modello piuttosto che di un altro.

Materiali per tapparelle avvolgibili

Le tapparelle sono disponibile in vari materiali, tra cui troviamo il legno, l’ alluminio e il pvc.

Per quanto riguarda il design estetico, la scelta più comune prevede il legno. Le tapparelle in legno sono esteticamente le più belle in quanto possono conferire diverse tonalità e creare diversi nodi che possono arricchire un ulteriore senso estetico in linea con l’ arredamento scelto. Questo tipo di tapparelle però, prevede una manutenzione molto accurata in quanto il legno può essere attaccato dagli agenti atmosferici e può deteriorarsi facilmente rispetto agli altri materiali.

Per quanto riguarda le tapparelle in pvc, non bisogna ricorrere ad una manutenzione speciale; queste infatti risultano essere di facile pulizia. Resistono agli agenti atmosferici – anche se non ad altissimi livelli – e possono essere coibentate in modo da garantire un migliore isolamento termico alla casa. Ovviamente, per quanto riguarda la sicurezza, non sono il massimo della qualità poiché possono essere intaccate in maniera molto facile.

Quando parliamo delle tapparelle in alluminio facciamo riferimento ad una tipologia di infissi che, al giorno d’oggi, sta prendendo sempre più piede. Si tratta di infissi realizzati con un materiale leggero che è facile da pulire, resiste gli agenti esterni e che non necessita di particolari controlli. Le tapparelle realizzate in alluminio sono inoltre disponibili in tutti i colori possibili. Le tapparelle in alluminio che subiscono il processo di coibentazione non sono molto comuni, però dal punto di vista della sicurezza, risultano essere più efficienti anche se sono molto pesanti.

Differenza tra le tapparelle manuali e quelle elettriche

Le tapparelle possono essere divise in due classi: da una parte troviamo le tapparelle di classe manuale e dall’altra quelle di classe elettrica o automatica.

Nel primo caso bisogna procedere ad avvolgerle e a svolgerle in maniera manuale, in quanto possono presentare una cinghia o una manovella; mentre quelle elettriche, che sono più moderne e costose, hanno un motore che può essere azionato tramite un telecomando e che permette di far avvenire il processo di abbassamento e alzamento in maniera del tutto automatica. Le ultime risultano essere la soluzione ideale in caso di persone anziane o disabili, che non riescono a svolgere questo tipo di azioni.

Nel caso venisse a mancare la corrente elettrica non si va incontro a nessun pericolo. Le tapparelle elettriche, infatti, sono dotate di un sistema di manovra che richiede l’ausilio di un dispositivo di emergenza; quest’ultimo permette l’azionamento manuale delle tapparelle in caso di necessità.

Come si effettua la manutenzione degli infissi in alluminio?

Come si effettua la manutenzione degli infissi in alluminio?

Eseguire una periodica manutenzione degli infissi in alluminio è importante. Ma in cosa consiste esattamente questa pratica? Come si effettua?

Se decidiamo di procedere all’installazione degli infissi in alluminio, possiamo beneficiare di strutture che non necessiteranno di una manutenzione particolare, in quanto resistono meglio ai fattori esterni come la ruggine e le varie condizioni atmosferiche.

Per quanto riguarda il trattamento di queste superfici e alle opere rivolte alla pulizia, bisogna procedere utilizzando panni morbidi e detergenti di tipo neutro, in quanto nonostante la robustezza e la resistenza, l’alluminio si rivela essere soggetto a graffi e risulta essere molto sensibile all’azione degli acidi.

In linea di massima, la manutenzione degli infissi in alluminio, può essere svolta privatamente, arrangiandosi in casa con ciò che si ha. Tuttavia, è sempre meglio avvalersi di un servizio di manutenzione svolto da professionisti, così da essere sicuri che non venga tralasciato alcun elemento di porte e finestre.

Come eseguire la cura del telaio?

Particolare attenzione va posta nei confronti del telaio degli infissi, che deve essere protetto da acidi, solventi e da tutte quelle sostanze che potrebbero danneggiarne la struttura e comprometterne la funzionalità.

Quando si effettua la pulizia di questa struttura, bisogna adoperare acqua e sapone oppure delle soluzioni neutre. Si possono adottare dei dispositivi che emettono il vapore attraverso dei getti, che però devono essere tenute a una distanza di circa 40 cm dalla superficie che necessita del trattamento. Per poter ottenere un risultato migliore non bisogna pulire questi serramenti alla luce diretta del sole o in inverno, poiché la temperatura bassa non è indice del raggiungimento di un buon risultato.

Gestione delle guarnizioni e dei serramenti

Anche le guarnizioni degli infissi necessitano di una corretta manutenzione, in quanto sono loro che agiscono andando a bloccare il vetro e svolgono un ruolo chiave per quanto riguarda il funzionamento complessivo della struttura.

Esse devono essere controllate e sottoposte ad un processo di pulizia ad intervalli regolari, in quanto vanno esaminate per vedere se risultano ancora idonee allo svolgimento della loro funzione.

La loro manutenzione può avvenire attraverso l’impiego di uno spray di silicone, mentre sono altamente sconsigliati tutti i detergenti aggressivi.

Non bisogna utilizzare raschietti metallici, coltelli e lame affilate in quanto potrebbero andare a graffiare e a danneggiare le superfici, così come la polvere abrasiva.

Se bisogna pulire la superficie della guarnizione per rimuovere delle macchie molto resistenti, si può ricorrere all’uso di spatole in legno o in plastica, ma se non si ha esperienza nel settore e si vuole evitare di commettere danni, risulta sempre utile rivolgersi a fabbri esperti in grado di svolgere al meglio la loro professione.

Manutenzione di cardini e maniglie

Da non sottovalutare il funzionamento dei cardini e delle maniglie, in quanto almeno una volta all’anno devono essere soggetti alla manutenzione per poterne verificare l’eventuale stato di usura causato dal tempo.

Da non dimenticare di controllare anche le cerniere degli infissi. Se si procede a opere di pulizia e di lubrificazione periodica, privilegiando materiali specifici e prodotti adatti allo scopo, si potrà prolungare la vita di queste parti importanti della struttura.

Le asole di drenaggio possono essere intasate dalla polvere e potrebbero impedire il deflusso dell’acqua, quindi bisogna agire andando a rimuovere l’otturazione al più presto. Anche in questo caso, se non si è ferrati nelle operazioni di manutenzione, ci si può rivolgere a personale qualificato che sarà in grado di aiutarci nella risoluzione di questo problema.

Le tecniche più utilizzate dai ladri per entrare in casa

Le tecniche più utilizzate dai ladri per entrare in casa

In questo nuovo post vedremo nel dettaglio quali sono le tecniche di effrazione più utilizzate dai ladri per entrare in casa.

Quando parliamo di effrazione, andiamo ad affrontare un tema piuttosto delicato e di preoccupazione comune. Parliamo infatti di un tentativo di intrusione che avviene in seguito alla forzatura dei sistemi di protezione, come nel caso delle serrature o delle porte blindate.

Le tecniche di effrazione più comuni possono avvenire in seguito a delle manovre di scasso che, per la maggior parte, si verificano con l’ausilio di speciali attrezzi. Proviamo a fare un po’ di chiarezza in merito alle varie tecniche di scasso nei passaggi successivi.

Manipolazione della serratura

La manipolazione della serratura avviene attraverso l’impiego di utensili di uso comune, come nel caso del grimaldello, che va ad esercitare pressione sui pistoni o sulle leve della serratura.

In questo modo si procede all’allenamento dei componenti interni che permettono l’azione delle mandate e del chiavistello. Questa tecnica prende anche il nome di “picking” se riguarda la manomissione del cilindro europeo, mentre nel caso vada a colpire la doppia mappa viene definita manipolazione con chiave intelligente, in quanto in poco tempo riesce ad aprire la serratura senza fare alcun tipo di rumore.

Tecnica del key bumping

La tecnica del key bumping è un tentativo di intrusione che avviene attraverso l’impiego di una chiave di un noto marchio di serrature, che subisce un processo atto alla creazione di denti profondi che viene definito “bump key”.

Nello specifico, vengono applicate delle battute molto potenti sul retro della chiave attraverso un percussore realizzato in plastica. Con un ferro a forma di L, vengono poi predisposte delle rotazioni per ritrovare i punti in cui le parti del cilindro si allineano, ed in questo modo si riescono ad aprire le mandate, proprio come se si disponesse della chiave originale.

Tecnica del picking

La tecnica del picking, come già anticipato, avviene attraverso l’uso del grimaldello ai danni del cilindro europeo. Nello specifico, vengono generate delle vibrazioni che vanno ad agire sui cilindri europei che non si avvalgono dei livelli massimi di sicurezza.

Per contrastare questo tentativo di scasso, bisogna essere in possesso di un defender di qualità, in quanto ottenere l’apertura di un cilindro europeo sito dietro ad un defender risulta quasi impossibile, poiché le diverse parti del rotatore vanno in contrasto con il tensore, impedendone la rotazione.

Forzatura con il piede di porco

Attraverso l’utilizzo del piede di porco, si possono deformare sia i montanti che i chiavistelli della serratura.  Ciò viene messo in pratica per lo più sulle porte di legno e su quelle che possiedono una serratura di bassa sicurezza.

Perforazione del cilindro

Tramite la perforazione del cilindro, il rotore del cilindro viene distrutto in modo da poter raggiungere facilmente il centro dell’ingranaggio. Attraverso l’uso di un cacciavite semplice si vanno ad azionare le mandate della serratura, e anche in questo caso il ruolo del defender si rivela essere fondamentale.

Perforazione del defender

Infine troviamo la perforazione del defender, una tecnica di effrazione da poco conosciuta, in quanto si avvale della fresatura e dell’estrazione del rotore e del defender.  Così facendo si può applicare la tecnica che abbiamo citato prima.

Per poter scongiurare questo tentativo di intrusione, l’ideale sarebbe ricorrere all’adozione di un defender realizzato in acciaio manganese.

Purtroppo i tentativi di effrazione tendono a specializzarsi e a diventare più efficaci con il progredire della tecnologia. Sta quindi a noi adottare ogni mezzo possibile che ci consenta di vivere in sicurezza e proteggere la nostra famiglia.

Serratura europea: cos’è e come funziona?

Serratura europea: cos’è e come funziona?

La serratura europea è una delle migliori scelte quando si tratta di proteggere la propria casa dai ladri. Scopriamo qualcosa di più al riguardo.

Tutti noi abbiamo paura dei ladri e solo al pensiero di trovarli dentro casa, ci fa temere per la nostra sicurezza. Per fortuna, esistono vari metodi per proteggere la nostra abitazione dai tentativi di effrazione.

C’è chi ricorre alle inferriate, chi si affida ai sistemi di allarme e chi invece decide di ricorrere all’installazione della serratura europea. Questa serratura dispone di un cilindro sagomato, detto profilo europeo, dove il blocchetto Yale (che prende il nome dal suo fondatore), assume la forma di una pera rovesciata, andando ad avvalersi di tecnologie di alta qualità.

Vuoi saperne di più? Nei passaggi successivi proponiamo un approfondimento sul tema delle serrature europee.

Qual è il grado di protezione di una serratura europea?

Questo tipo di serratura, riesce a resistere alle azioni della fresatura, dello sfondamento, dell’estrazione e all’azione messa in atto da vari utensili. Sono questi i metodi a cui gli scassinatori fanno più affidamento per recarsi all’interno delle case altrui.

Le migliori serrature europee, riescono a resistere ai tentativi di effrazione perpetrati da diverse tecniche, tra cui si annoverano:

  • il bumping, che richiede l’intervento di un martello flessibile; questo a sua volta agisce sui perni causando l’apertura della serratura;
  • il picking, dove viene decodificata la cifratura della chiave tramite l’ausilio di vari attrezzi;
  • il tracking, procedimento in cui viene duplicata la cifratura e che può essere impedito solo se il duplicato viene bloccato dai controperni.

Com’è fatta una serratura europea?

Una serratura europea di tipo base è composta da:

– un blocco: si tratta della parte che contiene il meccanismo di chiusura, e di un’altra zona, definita scrocco, che permette di tenere la porta chiusa in seguito all’accostamento della stessa;

– il cilindro europeo: può essere installato solamente per mano di un personale altamente competente in questo settore, poiché risulta veramente importante svolgere ogni singolo passaggio con cura ed attenzione. Sarebbe meglio disporre di componenti realizzati in acciaio al fine di consentire più resistenza e più robustezza;

– il defender: trattasi di un guscio che protegge frontalmente il cilindro. Il miglior defender presente sul mercato è quello realizzato in acciaio temprato che riesce a contrastare il tentativo di scasso, in quanto il materiale di utilizzo conferisce resistenza in grado di respingere la perforazione a opera di frese o in seguito all’utilizzo degli attrezzi atti a perpetrare l’intrusione

-Il contro-defender: meccanismo che impedisce al cilindro di venire spinto all’interno della serratura, poiché se questo accadesse, la serratura cederebbe e si aprirebbe subito.

Ovviamente gli scassinatori riescono ad avere successo  sui cilindri di più ampia diffusione, poiché possiedono esperienza su queste tipologie di serrature. È quindi consigliabile installare delle serrature nuove o adottare quelle che consentono la disposizione di chiavi personalizzate, ovvero di quelle che potranno essere soggette a duplicazione solo in presenza della persona che è stata registrata al momento dell’acquisto di questa.

Scegliere di adottare un tipo serratura più sicura, può rivelarsi l’opzione migliore in questi casi, poiché il malintenzionato non riuscirebbe a portare a buon fine il suo tentativo di effrazione, e la sicurezza degli abitanti della casa non verrebbe minacciata.

Porte blindate le problematiche più comuni

Porte blindate le problematiche più comuni

Stiamo per scoprire quali sono i malfunzionamenti più comuni e frequenti che affliggono le porte blindate.

Da un po’ di anni a questa parte, sempre più gente decide di ricorrere all’installazione di porte in grado di resistere ai tentativi di effrazione e di scasso, le cosiddette porte blindate. Queste porte vengono realizzate in moltissimi modelli e con il passare del tempo migliorano sempre di più, sia dal punto di vista tecnologico che da quello elettronico, e questo al fine di garantire dei servizi di protezione migliore.  D’altro canto, apportando queste modifiche, si potrebbero creare delle situazione di difficile utilizzo delle stesse.

Quando ci accorgiamo che è un oggetto non funziona più come dovrebbe, il senso di sicurezza in noi va scemando.  A tal proposito, è meglio essere informati sull’argomento e conoscere le varie problematiche che una porta blindata potrebbe riscontrare nel tempo.

La porta blindata non si chiude bene

Se la porta blindata non si chiude più come in origine, i motivi sono imputabili a delle problematiche di natura diversa ovvero:

-una costruzione mal realizzata dove i diversi elementi strutturali non sono adatti alle dimensioni della porta:

– un’ imperfezione che riguarda l’ancoraggio del telaio al muro che risulta essere imperfetto;

– un’installazione avvenuta per mano di personale non qualificato.

 

La porta blindata non si chiude

Una porta è chiusa in seguito allo scatto che avviene nel momento in cui la maniglia si aggancia allo scrocco. Se questo scatto non avviene, allora significa che la porta blindata è impossibilitata alla chiusura.

I motivi che conducono una porta blindata a non chiudersi come dovrebbe, potrebbero risalire a una mancanza di precisione fra lo scrocco e la feritoia del telaio, poichè il sistema del telaio e della cerniere potrebbero aver ceduto e quindi il problema potrebbe riguardare la manutenzione di queste ultime. È importante controllare periodicamente anche le guarnizioni della porta blindata perché in seguito all’usura potrebbero perdere lo spessore che le fa funzionare adeguatamente.

Chiamare un professionista vi aiuterà a scoprire la causa che non fa chiudere la porta e ad evitare problemi più grandi.

La porta blindata è dura ad aprire

Un’altra grande difficoltà subentra quando facciamo fatica ad aprire una porta blindata. La sensazione di porta pesante può essere causata da varie motivazioni, ma spesso dipende dall’attrito che si genera fra le cerniere, in quanto il consumo delle rondelle causa una riduzione della frizione e dello scorrimento tra le parti e quindi l’attrito frena il movimento della porta.

Queste problematiche possono verificarsi anche al momento dell’installazione della porta, in quanto se la cerniera viene edificata in maniera sbagliata si verifica l’attrito fra le diverse parti.

La porta blindata striscia sul pavimento

Uno dei segni più brutti da poter osservare sul proprio pavimento, è il tipico semicerchio che la porta fa in seguito all’apertura o alla chiusura.  Ciò è dovuto ad un cedimento della porta a livello delle cerniere che non riescono più a sopportare il peso dell’anta e vanno a causare una caduta detta “in punta “.

Il problema può essere risolto temporaneamente attraverso l’installazione di alcuni spessori a livello delle cerniere, ma può trovare  soluzione definitiva solamente intervenendo al livello del telaio.

Anche in questo caso consigliamo di fare affidamento alla maneggevolezza ed esperienza di un bravo fabbro, che saprà come risolvere questa difficoltà nel minor tempo possibile.

Come si classificano le porte blindate?

Come si classificano le porte blindate?

La classificazione delle porte blindate definisce la loro capacità di resistere ad effrazioni ad opera dei malviventi. Ecco un utile approfondimento al riguardo.

 

Le porte blindate sono degli elementi strutturali impiegati nel settore immobiliare e fanno parte della cosiddetta difesa passiva, poiché vengono realizzate al fine di contrastare gli accessi non autorizzati da parte dei malviventi. Sono suddivise in classi di sicurezza che ci permettono di capire la capacità di resistenza delle stesse ai tentativi di effrazione. Nello specifico, esistono sei classi di sicurezza delle porte blindate regolate dalla normativa UN IEN 1627.

Gli enti certificati si occupano di sottoporre le serrature a dei test specifici che vanno ad esaminare dei parametri quali la tenuta della blindatura e la qualità dell’isolamento termoacustico. Questi test determinano anche la resistenza al carico statico, dinamico e manuale in modo da evidenziare eventuali carenze oggettuali. Grazie a questi test viene stabilito il grado di sicurezza di una porta blindata e di conseguenza la sua classe di appartenenza.

Porta blindata classe 1

La classe uno comprende tutte quelle porte blindate caratterizzate da un livello bassissimo di resistenza all’effrazione. Sono porte facilmente apribili con la sola forza fisica, esse sono quindi indicate in caso di rischio di furto quasi inesistente. In questo caso, i costi della porta sono molto contenuti.

Porta blindata classe 2

La classe due include quei serramenti capaci di resistere ai tentativi di effrazione effettuati con attrezzi semplici tipo il martello, la tenaglia, i cacciaviti e così via.

Porta blindata classe 3

La classe tre comprende le porte blindate progettate per resistere ai tentativi di scasso ed intrusione realizzati con l’ausilio del piede di porco. Vengono consigliate negli edifici in cui si prospetta un medio rischio di effrazione.

Porta blindata classe 4

Nella classe quattro rientrano quelle porte blindate che offrono un alto grado di sicurezza, ostacolando scassinamenti effettuati con attrezzature professionali, tipo seghe, strumenti a percussione, accette, scalpelli da legno e trapani. Se ne consiglia l’utilizzo nelle orologerie e nelle abitazioni signorili con beni di valore.

Porta blindata classe 5

Fanno parte della classe cinque tutte quelle porte blindate capaci di resistere ad effrazioni ancora più pericolose rispetto a quelle citate nella classe quattro. Si tratta di serramenti particolarmente indicati nelle banche, nelle sedi di ambasciate e così via.

Porta blindata classe 6

Rientrano nella classe sei i serramenti ultra robusti, in grado di resistere ad attrezzature potenti come ad esempio il materiale esplosivo in quanto offrono un livello di sicurezza altissimo. Si tratta di blindature utilizzate prevalentemente nei caveau, nelle gioiellerie, negli impianti nucleari, nelle zone militari e così via.

Conclusioni

Riassumendo, le prime due classi sono consigliate per abitazioni site in località dove si verificano scarsi fenomeni di criminalità e di conseguenza, per difendere beni di scarso valore.

La porta blindata di classe tre può essere utilizzata in case indipendenti o isolate, oppure in uffici dove si trovano oggetti di un certo valore. Sono perfette da installare nei quartieri dove è maggiore il rischio di effrazione.

Per quanto concerne le classi cinque e sei, si fa riferimento a portoni blindati resistenti atti a difendere accessi di banche, zone militari, gioiellerie ed uffici postali.

Come sono fatte le porte blindate?

Come sono fatte le porte blindate?

Conoscere come è fatta una porta blindata è importante dato che questa rappresenta un elemento importantissimo per la difesa di un’abitazione.

Nel nostro paese i furti risultano essere all’ordine del giorno, arrivando a sfiorare il picco di circa trenta intrusioni all’ora. I ladri riescono ad intrufolarsi nelle abitazioni che prendono di mira, passando per la porta di ingresso principale. Scegliere quindi di ricorrere a misure di sicurezza di altissimo livello, si rivela essere fondamentale ai fini della nostra integrità personale.

Un valido aiuto, in termini di protezione e sicurezza, è sicuramente offerto dalla porta blindata che grazie alle sue caratteristiche, è molto più resistente ai tentativi di effrazione rispetto a qualsiasi altra porta comune. Ma, nello specifico, come è fatta una porta blindata? Scopriamolo insieme nei passaggi successivi.

Quali sono i vantaggi di installare una porta blindata?

Per prima cosa, parliamo di vantaggi. Ricorrere all’installazione di una porta blindata può portare diversi benefici.

Tra essi configurano:

  • un isolamento di tipo termico;
  • un isolamento di tipo acustico;
  • minore esposizione al rischio di infiltrazioni;
  • una maggior longevità della porta;
  • un’ottima resistenza ai tentativi di effrazione.

Come è fatta una porta blindata?

Detto ciò, vediamo come è fatta una porta blindata. Una porta blindata è composta da molti elementi, ognuno dei quali gioca un ruolo chiave nel garantire ottimi livelli di protezione a questa struttura.

Tra le varie parti si possono individuare:

  • il controtelaio: parte che si occupa di creare un’unione tra il telaio ed il muro. Solitamente viene realizzato in acciaio e viene ancorato al muro tramite dei tasselli di tipo chimico;
  • il telaio: anch’esso viene prodotto in acciaio, così come le staffe attraverso le quali trova fissaggio nelle pareti. Per disporre di una maggior tutela si può procedere all’installazione di una rete metallizzata che viene rinforzata da elementi prodotti in cemento o che sono stati elettrosaldati.
  • l’anta: nasce dall’unione di più lamiere – anch’esse confezionate in acciaio – e si avvale di due pannelli di cui quello esterno deve essere apposto in modo da rispettare le norme e le convenzioni in uso nel condominio di appartenenza;
  • le cerniere: si tratta di meccanismi che svolgono la funzione di supporto e consentano la rotazione dell’anta;
  • la serratura: l’elemento chiave che consente le operazioni inerenti all’apertura e alla chiusura dei vari catenacci della porta blindata. Ogni serratura si compone di un cilindro – che a sua volta si avvale di un corpo centrale che aziona il meccanismo – e da un’altra parte in acciaio nota come defender, che si occupa di proteggere il cilindro.

Esse risultano essere di varie tipologie: tra queste troviamo la serratura a doppia mappa (che però non è molto sicura in quanto si base su uno spazio molto ampio localizzato nella zona in cui la chiave viene introdotta), la serratura elettronica (che fa uso di appositi telecomandi che vengono azionati anche a distanze variabili) ed infine quelle conosciute come cilindro europeo (che risultano essere le più indicate in quanto sono più resistenti ai tentativi di furto, e si può procedere alla duplicazione della stessa solo se ciò viene richiesto da colui che ha effettuato l’acquisto della suddetta serratura);

  • i catenacci: elementi che trovano disposizione in appositi siti del telaio e che nella maggior parte delle situazioni vengono realizzati in acciaio. Sono presenti nella variabile fissa ed in quella mobile.